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Editoriali

Lo spirito di tranquillità del cristiano, nell’amore alla Chiesa nonostante le avversità

di +Antonio Staglianò La terza Massima di perfezione cristiana del beato Rosmini suggerisce al cristiano di allontanare da sé ogni zelo eccessivo per i destini della chiesa. Anche quando «gli avvenimenti paressero contrari al bene della chiesa», egli deve «godere una perfetta tranquillità, e conservare un gaudio pieno». La Chiesa è corpo mistico di Cristo oltre che un'istituzione storica costituita di uomini e affidata alle loro cure. Con il Concilio Vaticano II sappiamo che la Chiesa è “come un sacramento”, cioè un

Amare la Chiesa nella sua “totalità”

Le acque degli scandali non possono spegnere l’amore di + Antonio Staglianò La perfezione delle Massime di Antonio Rosmini è un chiaro invito alla pienezza di vita traboccante d’umanità del Vangelo, da raggiungere in una fiducia che rende accoglienti verso la debolezza propria e altrui. Se essere giusti è “piacere a Dio” (cfr. la prima Massima), il cristiano sa bene che le compiacenze di Dio sono riversate (tutte e soltanto) sull’umanità di Cristo. Essere giusti per piacere a Dio allora significa essere

Solo testimoni e niente maestri?

Lo spirito di intelligenza per ben disporre tutte le occupazioni della propria vita di + Antonio Staglianò Nella sesta Massima di perfezione cristiana – Disporre tutte le occupazioni della propria vita con spirito di intelligenza- il beato Rosmini chiede di meditare sulla fede cristiana come un “camminare nella luce”. Licht mehr Licht (=luce più luce) furono le parole del grande Goethe prima di morire: è probabile desiderasse far entrare dalle finestre “più luce” nella stanza buia; il suo ultimo grido, tuttavia, venne

RICONOSCERE INTIMAMENTE IL PROPRIO NULLA

TRA IL NULLA STERMINATOR DI LEOPARDI E IL NULLAINTIMO DI ROSMINI di Antonio Staglianò, vescovo La Quinta massima di perfezione cristiana del Rosmini invita il cristiano a «riconoscere intimamente il proprio nulla», penetrando sempre più e sempre meglio nella propria «infermità» e «nichilità». Lo deve fare, non in modo generico e senti mentale, ma con la massima lucidità e metodicità: «Il cristiano deve avere scritte nella mente le ragioni del suo nulla: prima quelle che provano il nulla di tutte le cose; poi quelle

«Abbandonare totalmente se stesso nella divina Provvidenza»

Quarta massima di perfezione cristiana di Antonio Staglianò, vescovo Il cristiano vive della/nella Pasqua del Signore Gesù. Anche nei momenti di grande sconforto e sofferenza, di umiliazione e di paura (= nella propria ineludibile via crucis), il cristiano sa, con certezza, che “tutto concorre al bene di quanti confidano in Dio Padre”. Questo sapere certo della fede “squarcia” anche la morte, il nostro ultimo e unico nemico e in questo terribile tunnel fa intravedere la luce della speranza. È una potenza di energia

La Quaresima in Massime

Tempo di conversione per la perfezione cristiana che è bellezza di umanità di + Antonio Staglianò, vescovo Le “Massime di perfezione cristiana” di Antonio Rosmini sono ancora attuali e vanno riscoperte, in particolare in questo tempo di Quaresima, per aiutare il cuore a camminare verso la perfezione che impariamo da Gesù.  Queste Massime sono come un Manifesto della santità possibile a tutti: mentre invita alla perfezione della carità, chiarisce che la chiamata è per tutti.  Scrive il Rosmini: «Tutti i Cristiani,

Pop-theology in cerca di autori

Verso una  pop-theology's society Nel suo Diario della Carità, Antonio Rosmini, traccia l’idea di costituire una “Società degli Amici”, della quale stende persino un regolamento (il 27 settembre 1819), chiarendo quale dovesse essere lo scopo fondamentale: «rendere gli uomini amatori della Religione Cattolica, e desiderosi di promuoverla per mezzo di essa stessa Società». Il vento del materialismo e dell’ateismo, già ai suoi tempi, correva veloce. Agire controvento, poteva significare solo attivare processi di “promozione

La Shoah imperdonabile con Etty Hillesum, per una memoria attiva e creativa

Dov’è Dio nelle prove della storia? Come agisce Dio nel buio di epoche in cui si perde l’umanità? Dimmi se questo è un uomo! Rimbomba alle coscienze di tutti, l’appello di Primo Levi. La sua eco percorre distanze infinite, alla velocità della luce, raggiunge il cuore di Dio e ritorna come un boomerang, sbattendo forte le onde del mistero che inondano la ragione umana rischiando di farle smarrire la bellezza dello stupore, in un appello ancora più crudo: dimmi se questo è un Dio se permette l’imperdonabile mostruosità della

I tre Magi e l’analogia scientiae in teologia

Già nel IV secolo Giovanni Crisostomo scriveva: “i magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino”. Non è difficile identificare in questo pensiero vero, la sostanza del bell’articolo di Cosentino sui Magi (Settimana News del 6 gennaio 2021) che “alzano il capo e scrutano il cielo e soprattutto hanno occhi che vedono”. Il loro cammino ha un nome e si chiama “ricerca”. Non importa in quale campo del sapere umano, magari in quel luogo vastissimo del mistero

L’Attesa disattesa Pop-Theology dell’Avvento cristiano

Avvento è tempo di attesa. Di chi? Di Gesù che viene, meglio che av-viene. Gesù è avvenimento, accadimento: entra nello spazio-tempo degli uomini, nella storia, cioè nella vita di ogni giorno e di ognuno di noi. Risposta esatta. Eppure Gesù è già venuto, duemila anni orsono, nel grembo di Maria, una fanciulla di Nazareth, sua Madre e, solo per questo, Madre anche nostra. Lei ha dato a Gesù la “sua carne”, che è poi la stessa carne di uomini e donne, di oggi, di ieri e di domani. Dunque, per non essere generici nella