“UNA MANOVRA COSTOSA E A DANNO DELLE FUTURE GENERAZIONI”
Così si è espresso il direttore de La Vita Diocesana, Dr. Pino Malandrino, a proposito della manovra approvata da Lega e 5 Stelle nel vertice di governo di giovedì scorso, 27 settembre. L’argomento troverà più ampia trattazione nel prossimo numero del nostro giornale.
“Ad una prima valutazione, ha dichiarato il dr. Malandrino, si nutrono preoccupazioni non solo per le prospettive del nostro Paese, ma anche per il futuro delle future generazioni”.
“Una manovra che prevede di finanziare provvidenze a favore dei cittadini ricorrendo ad ulteriore indebitamento, è una decisione che rasenta l’irresponsabilità e che sta già provocando reazioni negative da parte di quegli investitori italiani e esteri che finanziano quasi interamente il nostro debito, uno dei più alti al mondo (il 135 per cento del prodotto interno lordo)
E’ lo stesso comportamento di quelle famiglie che, pur essendo già indebitate, decidono di fare acquisti ricorrendo ad altri debiti. Non solo per spese necessarie, ma anche per acquisti differibili, se non addirittura superflui.
Perché la manovra danneggia i giovani?
Per diversi motivi, ha dichiarato Pino Malandrino.
“Prima di tutto perché è tutta sbilanciata sul fronte dell’assistenza e poco o niente riserva agli investimenti produttivi e quindi alla creazione di opportunità di lavoro. Secondo perché i nuovi debiti si sommano a quelli già in essere e tutti insieme si trasferiranno a carico delle future generazioni, condizionando le scelte future in termini di servizi.
Infatti più cresce il debito e più interessi lo Stato deve pagare a chi gli presta i soldi. Questi interessi sono un’ulteriore spesa da finanziare, che va a ridurre le somme che si debbono stanziare per i servizi a favore dei cittadini. Più interessi, quindi, meno servizi. Da qui il timore che, andando avanti così, in futuro non si possano garantire i servizi sanitari, previdenziali, assistenziali e via di seguito. I giovani di oggi e di domani, inoltre, con il loro lavoro dovranno non solo provvedere a mantenere se stessi, ma dovranno pagare i debiti fatti dalle generazioni presenti. Mentre il governo si preoccupa, a buon motivo, di aumentare le pensioni attuali e a facilitare il pensionamento dei lavoratori di oggi, non si preoccupa di creare, fin d’ora, le condizioni perché i giovani di oggi possano trovare domani pensioni dignitose e non di fame, come da più parti si afferma.