Mons. Salvatore Rumeo e l’appartenenza alla Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso

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Mons. Salvatore Rumeo e l’appartenenza alla Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso

Desidero offrire la mia personale testimonianza riguardo la presenza dei sacerdoti diocesani nella Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. Questa Congregazione, come una prima precedente e cioè le Ancelle dell’Amore Misericordioso, sono state fondate dalla Beata Madre Speranza (1893-1983).
Nella sua ricerca, la Madre, ha incontrato un Dio che cerca con tutti i mezzi di confortare, di aiutare, di rendere felici tutti i suoi figli e che li cerca e «li insegue con amore come se Lui non potesse essere felice senza di loro e che vuole essere conosciuto da tutti come un Padre pieno di bontà».
Le due Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso costituiscono una sola famiglia, suddivisa in sei rami che vogliono abbracciare tutti i campi dove si può manifestare la misericordia del Signore.
Il motto è propriamente: “Tutto per Amore”. Il 22 novembre del 1981 Madre Speranza accolse con gioia il Santo Padre Giovanni Paolo II, pellegrino al Santuario di Collevalenza (PG), nel suo primo viaggio apostolico dopo l’attentato del 13 maggio. Fu quasi una conferma del messaggio della sua Enciclica “Dives in misericordia” e un segno di speciale benevolenza verso Madre Speranza e del suo carisma verso la Chiesa.
Particolarmente la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso vive la missione specifica e prioritaria che è quella di lavorare per l’unità dei sacerdoti diocesani e quella di favorire la loro unione e santità di vita.
All’interno della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso è presente anche il ramo dei sacerdoti diocesani (SDFAM). Entrano a far parte della stessa famiglia pur conservando la loro incardinazione nella Diocesi, alle dipendenze del proprio Vescovo. Solo dopo una prima approvazione “ad experimentum” data il 25 luglio 1995 per un quinquennio, la Congregazione per i Religiosi l’ha approvato definitivamente. Si emettono quindi i primi voti e ci si impegna per quanto possibile a vivere insieme rimanendo nelle rispettive diocesi. Il ramo dei sacerdoti diocesani ha come scopo la propria santificazione in quanto primi destinatari dell’annunzio dell’Amore Misericordioso, e poi anche quello di sentirsi mediatori di questo amore. Si è chiamati, quindi, ad accogliere questo carisma e a dispensarlo mediante il proprio mistero.
Fu così che, dopo aver emesso i primi voti nell’estate del 1986 come sacerdote diocesano FAM, ritornando da Roma ove avevo conseguito gli studi giuridici, ho pensato opportuno testimoniare e trasmettere questo carisma ad alcuni miei confratelli sacerdoti della diocesi nissena.
Con alcuni di essi abbiamo così cominciato ad incontrarci settimanalmente per approfondire il carisma di Madre Speranza e per condividere momenti di preghiera e di agape fraterna. Tra il gruppo di questi sacerdoti fin dagli inizi dell’esperienza nissena si è inserito don Salvatore Rumeo.
Gli incontri si tenevano generalmente in una parrocchia di periferia della città di Caltanissetta, fino a quando fui trasferito nel 1991 come arciprete nel comune di Santa Caterina Villarmosa (CL).
Da quella data, gli incontri avvenivano prevalentemente in questo Comune e fu proprio qui che don Salvatore, assieme ad altri confratelli, iniziò il tempo di noviziato.
Padre Salvatore ha cominciato questo percorso con piena disponibilità percependo, come tutti i FAM, che la nostra missione è quella di stare vicino al clero ed aiutarlo in tutto più con le opere che con le parole. E il Signore lo ha aiutato. Don Salvatore ha poi emessi i primi due voti temporali e quindi, sempre nel santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza il 14 novembre 2006 i voti perpetui, assieme al nostro don Alessandro Giambra e al confratello Sergio Albano della diocesi di Monreale. Ad oggi nella diocesi di Caltanissetta siamo sei sacerdoti diocesani FAM.
Desidero attestare e con gioia lo confermo adesso, in seguito alla nomina di don Salvatore a Vescovo di Noto, che mi ha sempre legato una grande amicizia con lo stesso.
Amicizia che si è espressa anche con la vicinanza alla sua famiglia, nei momenti di festa e di dolore soprattutto per la perdita dei suoi genitori.
Sperimento immensa gioia nel vedere come questo confratello, ormai Vescovo, senta l’urgenza di una spiritualità di comunione, oggi particolarmente avvertita nella Chiesa, come risposta alle sfide dell’attuale società che mettono a rischio la stessa identità del sacerdote.
È stato pronto sempre a coltivare la spiritualità dell’Amore Misericordioso, a vivere la fraternità e la vita comune con i sacerdoti e ad obbedire ed amare il Vescovo, collaborando nelle diverse attività pastorali-catechistiche della diocesi nissena.
E in quanto legato alla famiglia dell’Amore Misericordioso, Padre Salvatore non si è mai sottratto agli incontri di formazione, alle settimane annuali a Collevalenza e alla predicazione degli esercizi spirituali che ha tenuto ottenendo ottimi riconoscimenti.
“Misericordia eius in aeternum”. Il motto episcopale scelto da Mons. Salvatore Rumeo richiama il suo animo proteso all’inno di gioia e di ringraziamento, ne costituisce il suo programma, unendosi così agli altri Vescovi Figli dell’Amore Misericordioso della nostra Congregazione. Con l’augurio di santità e di fecondità apostolica, lo accompagniamo con la nostra fraterna preghiera.

di Sac. Angelo Spilla

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