Un Sinodo per una Chiesa più agile

Felice intuizione quella del Vicariato di Noto di includere nel programma per i festeggiamenti del Santo Patrono San Corrado un incontro per fare il punto sul cammino sinodale della nostra chiesa locale. Ancora più felice per avere chiamato a trattare l’argomento, lo scorso 13 febbraio, una delle più valide figure pastorali delle Chiese di Sicilia: il Professore Sac. Vittorio Rocca, docente di Teologia morale presso lo Studio teologico San Paolo di Catania. L’incontro, coordinato da Don Maurizio Novello, si è tenuto nell’Aula magna del Seminario vescovile sul tema “Il cammino sinodale e i cantieri di Betania”. Prima di iniziare la sua relazione, il Prof. Rocca ha letto un messaggio ai convegnisti consegnatogli, per l’occasione, dal nostro Vescovo eletto Salvatore con il quale ci incoraggia a scoprire la vera missione della chiesa. “La sinodalità, ha esordito il Prof. Rocca, è il modo di essere Chiesa oggi “, una Chiesa, ha chiarito, “che cresce in una dimensione dinamica e non statica e che, per questo, può essere raffigurata con l’immagine della carovana, dove c’è chi si trova avanti, chi al centro e chi indietro, ma tutti destinati alla stessa meta”. Lo stile sinodale, ha, inoltre, affermato, configura, anche il modo della chiesa di impegnarsi nel mondo. Anche perché lo spirito parla a tutti, anche a chi non vive all’interno della comunità ecclesiale. Da qui, la necessità che le nostre comunità siano veramente al servizio delle persone. Una esigenza questa che può soddisfarsi soltanto favorendo una “chiesa più agile, caratterizzata da meno organizzazione e da più relazione e corresponsabilità”. Già il Concilio Vaticano II “sognava” una Chiesa così strutturata, motivo per cui, rispetto a quella visione, dobbiamo riconoscere che siamo in ritardo. Un ritardo che può e deve essere recuperato puntando sul cammino sinodale disegnato dai vescovi. In aiuto vengono, appunto, “I cantieri di Betania”, un documento che nasce dalla consultazione del popolo di Dio, svoltasi nel primo anno di ascolto (la fase narrativa), strumento di riferimento per il prosieguo del Cammino che intende coinvolgere anche coloro che ne sono finora restati ai margini”. Il testo – che ha come icona biblica di riferimento l’incontro di Gesù con Marta e Maria, nella casa di Betania – presenta tre cantieri: quello della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa e quello delle diaconie e della formazione spirituale. Questi cantieri potranno essere adattati liberamente a ciascuna realtà, scegliendo quanti e quali proporre nei diversi territori. A questi, ogni Chiesa locale potrà aggiungerne un quarto che valorizzi una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana. Quello che conta è che ci si metta subito in cammino.

(P.M.)

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