Le suore di Butembo Beni a Pachino

Grande Festa, lo scorso 24 Novembre, alla Casa Salesiana di Pachino. Lo storico     Istituto della città, infatti, ha accolto le “Piccole Suore della Presentazione di Maria al tempio”; una congregazione religiosa proveniente dalla Diocesi di Butembo Beni, con cui la diocesi di Noto è gemellata da quasi trent’anni.

In questi anni, tale scambio, ha prodotto frutti che hanno arricchito entrambe le diocesi. Così come la diocesi di Noto si è prodigata a sostenere opere sanitarie ed educative in Congo, allo stesso modo la diocesi di Butembo Beni ha risposto ad un bisogno che, purtroppo, la chiesa italiana sta vivendo negli ultimi decenni: la crisi delle vocazioni. Nel 2008, infatti, le Piccole Suore sono arrivate a Ispica; qualche anno dopo a Scicli, quindi in Seminario a Noto e il 24 Novembre scorso a Pachino.

Grande la gioia per questo momento che, da tutti, è stato definito “storico”.

“La vostra presenza in questo Istituto ci riporterà, semmai ce ne fosse bisogno, all’essenziale. Voi sarete per noi un motivo in più per avere centrale e sempre presente la motivazione per cui, come salesiani, serviamo i giovani e i piccoli. Ci ricorderemo reciprocamente che ogni bambino che incontreremo sarà, per noi, Gesù che ci chiede di essere amato, custodito ed educato”. Queste le parole che il direttore dell’Istituto ha rivolto a Suor Maria Arlette, Suor Maria Rosa e Suor Maria Luisa.

Alle parole del direttore ha fatto eco l’intervento del Vicario foraneo, don Gaetano Asta, che nel suo intervento di benvenuto, traendo spunto da un pensiero espresso da Papa Francesco, si è concentrato sul fatto che le religiose incarnano il volto materno di Dio.

«Le suore, a prescindere dall’ordine religioso a cui appartengono, rappresentano il volto materno di Dio. Esse, infatti, in quanto donne, sono capaci di particolare attenzione, di costante cura e di delicata amorevolezza. La “marcia in più” delle religiose è il loro amore per Dio; è proprio l’amore e l’unione che le lega a Gesù ad esaltare e conferire un valore aggiunto al loro atteggiamento materno. Tale atteggiamento, a differenza di quanto accade per le mamme biologiche, è universale: le suore amano maternamente tutti i figli di Dio. Certo, tale caratteristica non è innata, ma è il frutto di scelte quotidiane che fanno guardare all’altro come figlio di Dio. La fede – ha concluso Don Asta – rappresenta la fiamma che, ogni giorno, le spinge ad accogliere il prossimo in modo totale e disinteressato». Mentre il Vicario generale ha detto: «La Chiesa ha bisogno di loro per portare la buona notizia del Vangelo all’uomo contemporaneo. Non si tratta di una missione facile, considerata la realtà attuale che obbedisce a logiche di potere, economiche e consumistiche. Tuttavia, la sfida è proprio questa: essere fari e fiaccole che guidano ed accompagnano il cammino dell’umanità, “sentinelle del mattino” che indicano al mondo Cristo, “via, verità e vita”».

Mons. Giurdanella, si è soffermato anche su un altro aspetto: la potenza e la creatività dello Spirito Santo. “ Lo Spirito di Dio soffia dove e quando vuole; a noi, suoi servi, il compito di farci trasportare dalla sua brezza. Se è vero che viviamo una crisi sociale e valoriale – ha continuato mons. Giurdanella – è altrettanto vero che, nella storia della Chiesa, lo Spirito Santo è intervenuto ogni volta che ce n’era di bisogno per suggerirci nuove strade da percorrere. Nessuna paura della diversità che proviene dallo Spirito!”

Suor Pasqualina, Madre Provinciale delle Piccole Suore, nel suo intervento ha ringraziato i presenti per l’accoglienza e il calore mostrati. Dopo aver presentato la congregazione, la religiosa si è concentrata su un aspetto della loro mission: il servizio verso gli ultimi e i più piccoli. “In modo umile e affidandoci a Gesù, andiamo dove Egli ci chiama; sicure che l’Altissimo farà cose grandi. Noi siamo solo uno strumento nelle Sue mani!”.

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