Un sogno nato nel 2010 è diventato realtà

Cooperativa Etica “Oqdany”

La Cooperativa Etica Oqdàny (C.E.O), può definirsi la realizzazione di un sogno nato grazie al progetto “Policoro” della Diocesi di Noto il 2 Aprile 2010 che pone l’attenzione nei confronti dei giovani e si colloca nell’ambito della rivalutazione del lavoro come importante dimensione personale e sociale, da cui far scaturire un autentico sviluppo del territorio diocesano, aprendo strade nuove e soluzioni inedite intorno al grave problema della disoccupazione.

Fondamentale è stata per la fase di start-up la possibilità di avvalersi dell’apporto degli Uffici diocesani della Curia Vescovile: 

– il vescovo Mons. Antonio Staglianò e il suo Vicario Generale, Mons. Angelo Giurdanella, i quali con la loro fiducia e il loro sostegno ci hanno trasmesso quei fondamenti teologici che ci hanno permesso di scoprire e comunicare la bellezza dell’arte sacra, traducendola in itinerari di catechesi attraverso cui il turista si riscopre pellegrino;

– il Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, Dott. Salvatore Maiore, che ha seguito l’organizzazione delle attività della cooperativa, impostando da subito una metodologia scientifica nello studio e nella conoscenza del territorio e nelle ricerche di mercato orientate all’individuazione di quei servizi da offrire, nell’ambito dei beni culturali religiosi, che avrebbero potuto tradursi in attività di sostentamento della cooperativa; 

– prezioso l’apporto dell’Economo Diocesano, Don Gianni Donzello, relativamente agli aspetti amministrativi e di Don Salvatore Cerruto che ha seguito la fase di costituzione della cooperativa;

– fondamentale anche la collaborazione con l’Ufficio Pastorale del Turismo e con l’Ufficio Tecnico Diocesano.

Molteplici le iniziative culturali svolte, quali l’inventariazione informatica ancora in atto dell’Archivio Diocesano, che ha permesso alla Cooperativa di avere un quadro generale e completo riguardo della storia della Diocesi di Noto, delle sue parrocchie e vicariati; conoscenze che hanno consentito nascita di vari itinerari (Le vie del Sacro, Catechesi in Cattedrale, Venite Adoremus).

Nella seconda metà di agosto 2011, si è iniziato a verificare il flusso attraverso l’organizzazione di servizi nella Basilica del SS. Salvatore e nella Cattedrale, registrando un notevole interesse dei turisti e rilevando circa 5.000 presenze. Progressivo è stato il loro incremento in questi anni, tanto da raggiungere nel corso del 2018 più di 80.000 presenze, consentendo un’apertura delle chiese per almeno nove mesi l’anno.

Di fondamentale importanza  é stato “fare rete” con diversi attori pubblici e privati, ciò ha consentito la realizzazione di eventi culturali e mostre, mirate alla valorizzazione e al recupero del patrimonio culturale ecclesiastico.

Il “Museo Diocesano – Sezione Cattedrale” inserito nel Museo Diffuso delle chiese del centro Storico di Noto

La Cooperativa Etica Oqdàny (C.E.O), può definirsi la realizzazione di un sogno nato grazie al progetto “Policoro” della Diocesi di Noto il 2 Aprile 2010 che pone l’attenzione nei confronti dei giovani e si colloca nell’ambito della rivalutazione del lavoro come importante dimensione personale e sociale, da cui far scaturire un autentico sviluppo del territorio diocesano, aprendo strade nuove e soluzioni inedite intorno al grave problema della disoccupazione.

Fondamentale è stata per la fase di start-up la possibilità di avvalersi dell’apporto degli Uffici diocesani della Curia Vescovile: 

– il vescovo Mons. Antonio Staglianò e il suo Vicario Generale, Mons. Angelo Giurdanella, i quali con la loro fiducia e il loro sostegno ci hanno trasmesso quei fondamenti teologici che ci hanno permesso di scoprire e comunicare la bellezza dell’arte sacra, traducendola in itinerari di catechesi attraverso cui il turista si riscopre pellegrino;

– il Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, Dott. Salvatore Maiore, che ha seguito l’organizzazione delle attività della cooperativa, impostando da subito una metodologia scientifica nello studio e nella conoscenza del territorio e nelle ricerche di mercato orientate all’individuazione di quei servizi da offrire, nell’ambito dei beni culturali religiosi, che avrebbero potuto tradursi in attività di sostentamento della cooperativa;

– prezioso l’apporto dell’Economo Diocesano, Don Gianni Donzello, relativamente agli aspetti amministrativi e di Don Salvatore Cerruto che ha seguito la fase di costituzione della cooperativa;

– fondamentale anche la collaborazione con l’Ufficio Pastorale del Turismo e con l’Ufficio Tecnico Diocesano.

Molteplici le iniziative culturali svolte, quali l’inventariazione informatica ancora in atto dell’Archivio Diocesano, che ha permesso alla Cooperativa di avere un quadro generale e completo riguardo della storia della Diocesi di Noto, delle sue parrocchie e vicariati; conoscenze che hanno consentito nascita di vari itinerari (Le vie del Sacro, Catechesi in Cattedrale, Venite Adoremus).

Nella seconda metà di agosto 2011, si è iniziato a verificare il flusso attraverso l’organizzazione di servizi nella Basilica del SS. Salvatore e nella Cattedrale, registrando un notevole interesse dei turisti e rilevando circa 5.000 presenze. Progressivo è stato il loro incremento in questi anni, tanto da raggiungere nel corso del 2018 più di 80.000 presenze, consentendo un’apertura delle chiese per almeno nove mesi l’anno.

Di fondamentale importanza  é stato “fare rete” con diversi attori pubblici e privati, ciò ha consentito la realizzazione di eventi culturali e mostre, mirate alla valorizzazione e al recupero del patrimonio culturale ecclesiastico.

Il Museo Diffuso come “Economia sovversiva della Bellezza”

Nato come progetto pilota nel 2017 e sintesi di un decennio di ricerche e studi che ha trasformato la passione dei giovani della Cooperativa Etica Oqdany in lavoro, il “Museo Diffuso” nell’estate 2018 è diventato una bellissima realtà, condivisa ed apprezzata dai numerosi visitatori.

L’attività della cooperativa è stata presentata dalla Diocesi di Noto, in occasione della 48ª Settimana Sociale svoltasi a Cagliari nell’ottobre dello scorso anno, come una pratica eccellente in materia di lavoro.

La cooperativa opera seguendo le direttive del direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, Turismo e Sport, Don Gionatan de Marco il quale ci invita a “custodire tutto il Bello che abbiamo ereditato, generando possibilità̀ nuove di valorizzazione, educando a non cercare solo il profitto in un’ economia dove non si pensa solo a sé, ma si pensa anche agli altri. L’economia sovversiva della Bellezza è intrinsecamente etica perché l’agire per il bene comune fa parte dei suoi valori. La sua sfida è quella di fare dell’economia un laboratorio di futuro, liberato dalle grinfie dell’homo oeconomicus, per farlo abbracciare dall’homo donator”.

La Cooperativa Etica Oqdany può oggi dichiarare conclusa la prima fase di ricerca e di analisi, avendo raggiunto l’obiettivo dell’auto-sostenibilità, grazie ad un’offerta di servizi nel campo del turismo religioso diversificati per l’intero anno. Il tutto ha così permesso un introito diretto per la Cooperativa e indiretto per i proprietari degli edifici ecclesiastici che condividono il progetto, permettendo interventi di manutenzione ordinaria. 

La copiosa presenza di visitatori, italiani ed esteri, ha manifestato apprezzamento per i servizi loro offerti, rafforzando la consapevolezza che la strada intrapresa dai giovani della cooperativa sia quella giusta.

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