In occasione della festa estiva del santo patrono presentato il romanzo su san corrado ”quelle tracce”

Nella vasta letteratura prodotta fino ad oggi su S. Corrado c’è di tutto: biografie varie, narrazioni sulla sua conversione, descrizione dei tanti prodigi a lui attribuiti e tanti altri ancora. Il nostro Vescovo Antonio qualche anno fa aveva scritto perfino un Poema in cinque atti.Mancava un romanzo. E il romanzo è arrivato. Per di più scritto da due autori, i VescoviGianni Ambrosio e Antonio Staglianò che guidano le due Chiese, quella di origine e quella di elezione, di S. Corrado. L’opera, unica nel suo genere, è stata presentata, alla presenza dei due autori, venerdì scorso, 25 agosto, nella Basilica Cattedrale di Noto con un duplice intento: aprire ufficialmente i festeggiamenti religiosi estivi di S. Corrado e tentare di compiere un ulteriore passo sulla strada di una vera e autentica devozione verso il Santo dei Pizzoni. Non secondario l’altro intento di “stringere ancor più strettamente- come è detto nella presentazione dell’opera-in amicizia i due vescovi delle Diocesi di Noto e di Piacenza, perché il gemellaggio abbia frutti buoni di rinnovata solidarietà nella sequela di Cristo”. Un aspetto questo messo in evidenza anche dal Vescovo di Piacenza nel corso del suo intervento, nel quale ha sottolineato come “i santi sono il nostro patrimonio, la luce nel cammino del popolo”. Da qui l’auspicio che” la popolarità e la devozione che Corrado raccoglie a Noto possa contagiare la Chiesa di Piacenza, che oltre a dare i natali a Corrado, ne ha vissuto anche l’evento della conversione”.E il romanzo appena completato dai due vescovi, come ha sottolineato Mons. Staglianò, può offrire un valido supporto in questo percorso di acquisizione di una fede autentica. Il romanzo, frutto “dell’immaginazione creativa o di una creatività immaginaria”, non disconosce la verità dei fatti, li racconta a “suo modo”. Rispetto ai fatti, sicuramente suggestivi e importanti, che hanno caratterizzato la vicenda di S. Corrado, nell’intenzione degli autori del romanzo, ha detto il Vescovo Antonio, vi è stata quella di evidenziare, ancor più “quelle tracce” lasciate da Corrado. “Perché quelle tracce, ha chiarito il nostro Vescovo, coincidendo con le tracce segnate da Gesù e percorse da Corrado, ci portano direttamente all’umanità di Gesù”. Santità e Umanità, ha dettoStaglianò, costituiscono l’essenza del patrimonio di fede che ci lascia Corrado. “Quando incontri, ha concluso, attraverso Corrado, l’umanità di Gesù, allora la tua devozione è autentica, altrimenti è folklore”. La serata è stata impreziosita dalla colta e briosa conduzione del Vicario episcopale per la cultura, Don Ignazio Petriglieri; da una brillante presentazione del genere letterario del romanzo, effettuata dal Prof. Giovanni Ragusa e dalla impeccabile proclamazione di alcuni brani da parte di Peppe Montalto.

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