Immersi “nelle acque della carità” (cfr. Gv 5,7)

Noto. La Parrocchia di Sant’Antonio Abate festeggia il suo Patrono

I fedeli della parrocchia di Sant’Antonio Abate, hanno festeggiato, dal 12 fino al 17 gennaio, il loro patrono. Durante il triduo di preparazione vari parroci, insieme alle loro comunità hanno arricchito le festività in onore del santo eremita. L’amministratore parrocchiale, don Thomas, ha avuto la gioia di accogliere e ringraziare il coro della parrocchia del SS. Crocifisso sotto la guida di Paola Scardaci, la Confraternita di Sant’Antonio Abate e i soci dell’associazione dei Portatori della Madonna Addolorata, col loro governatore, Adriano Formica. Inoltre la festa è stata arricchita della presenza di numerose religiose, tra l’altro la Coordinatrice Suor Shanty e Suor Alka, dell’Istituto salesiano Holy Miracle Sisters of Graceland e di una delegazione della comunità “Cami-Cons”.

Il 14 gennaio la Messa è stata presieduta da don Maurizio Novello, insieme a don Alessandro Paolino, e animata dalla parrocchia San Corrado nella Cattedrale. Durante l’omelia Don Maurizio ha sviluppato il tema: “Gesù, fonte di ogni bene, che vince il male del mondo”. Il predicatore ha evidenziato come il bene ha la necessità in sé di comunicarsi, di darsi: non può stare in se stesso. Questo già appare nel mistero trinitario e si diffonde nella storia della salvezza e nella nostra necessità di dare ad altri il bene che abbiamo ricevuto.

Il 15 gennaio la celebrazione è stata animata dalla parrocchia del S. Cuore, con il  parroco don Giuseppe Favaccio che ha spezzato il pane della Parola e dell’Eucaristia sotto il tema “Gesù guarì molti che erano affetti da varie malattie”. Don Giuseppe ha paragonato la febbre della suocera di San Pietro ai diversi tipi di “convulsioni febbrili” della società moderna. Gesù venendo dal Padre si reca nella casa dell’umanità ammalata di quella “febbre” che sono le ideologie, le idolatrie, la dimenticanza di Dio. 

Mercoledì, 16 gennaio, è stata la volta della parrocchia di S. Maria alla Rotonda, insieme al parroco, don Giorgio Di Vita, accompagnato dal diacono Concetto Muscarà. Celebrando la Messa votiva dello Spirito Santo, don Giorgio ha spiegato una dimensione importante per la vita dei credenti: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita”. Lo Spirito mantiene la Chiesa unita al suo Signore e fedele alla Tradizione apostolica contro le insidie del relativismo e della secolarizzazione. 

Il giorno della festa, il 17 gennaio, le due Sante Messe della festa hanno visto una numerosa partecipazione di devoti di Sant’Antonio. La Messa vespertina è stata officiata dal nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò. Egli, con la sua vibrante predicazione, ha acceso nei cuori un salutare “fuoco di Sant’Antonio” esortando tutti i presenti con l’appello a essere “Chiesa in uscita” per portare il vangelo ai lontani. 

Secondo la tradizione sono stati inoltre benedetti gli animali sulla piazzetta della chiesa, il pane di Sant’Antonio e le candele votive. L’intero ricavato delle festività, come il balsamo profumato del Buon Samaritano, lenirà le sofferenze dei bisognosi nello spirito di Papa Francesco che ama e difende i poveri. La parrocchia di Sant’Antonio si impegna anche in futuro a versare sempre la libbra di olio aromatico di vero nardo sulle ferite dei poveri e dei malati affinché essi possano esclamare: Ti ringrazio, Signore, io ho trovato qualcuno che mi immerge nella piscina di Sant’Antonio dove l’acqua della carità divina e fraterna si agita (cfr. Gv 5,7). Sarà dunque una “benedetta agitazione!”.

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