Scicli Parrocchia SS.Salvatore: Sulla roccia è costruito l’edificio, nello Spirito è custodita la comunità

In questo clima pasquale sento il piacere di offrire ai lettori de “La Vita Diocesana” queste righe che sintetizzano l’esperienza di grazia che lo scorso 13 dicembre ha vissuto la comunità Parrocchiale del SS. Salvatore in Scicli.

Proprio nella festa della Martire Siracusana, si è arrivati alla conclusione dei lavori svolti nella nostra chiesa del Villaggio Jungi, dopo alcuni mesi di impegno per l’adeguamento liturgico secondo le nuove normative consigliate dalla CEI. Tutta la Comunità ha lodato il Signore nella celebrazione Eucaristica, con la consacrazione del nuovo Altare e la benedizione dell’aula liturgica.

Il tutto è partito da un desiderio collettivo per risistemare, tinteggiare e decorare con sobrietà la chiesa del Villaggio Jungi, spinti da questo desiderio comune e lesti nella sinergia si è avviata una colletta dettata dal cuore generoso di tanti parrocchiani, che hanno creduto sin dall’inizio al progetto che prendeva sempre più slancio  e concretezza.

Il progetto ideato e curato dall’Artista Emanuele Cordella, dalla Scuola Salentina e collaboratore della CEI è stato sottoposto al parere degli esperti della Curia Vescovile di Noto che con dedizione hanno dato il massimo nella sensibilità e nella qualità professionale –  il loro  placet ha permesso di avviare i lavori.

La finezza e l’estro dell’artista Cordella hanno permesso quel tocco necessario per armonizzare il nesso tra liturgia e teologia dei segni. Nel presbiterio realizzando un grande semicerchio e altre due mezze vele, che vogliono rappresentare l’abbraccio del Padre, si delinea meglio e viene messo a fuoco il fulcro della Celebrazione: la Mensa Eucaristica, che per devozione e stima al nostro Vescovo Antonio è dedicato alla Beata Vergine Maria di Guadalupe e come iconografia su tre lati i simboli Cristologici cioè il Pellicano per il lato frontale -sempre dello stesso artista- che risalta la bellezza della mensa e dà il massimo significato del Cristo fattosi Pane nell’Eucaristia celebrata, nei  due laterali i pesci -simbolo usato nelle prime comunità cristiane- e sul retro una formella in ceramica raffigurante la Vergine di Guadalupe. 

Nella cappella del S.mo Sacramento ridipinta con toni chiari e luminosi, sono state applicate sulle quinte alcune tessere in terracotta e foglia oro di diverse dimensioni. Le tessere che decorano detta cappella, sono riprodotte anche sulle croci della consacrazione e rappresentano il popolo, i fedeli tutti, nonostante le nostre fragilità siamo membra del corpo di Cristo e ci ricordano ciò che scrive Paolo: “poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo.”  All’interno della Cappella sono state collocate, due bassorilievi, anch’essi opera del Maestro E. Cordella, che riproducono l’annunciazione, sulla sinistra la Vergine adorante il Verbo che si è fatto Carne, sulla destra l’Arcangelo che annuncia e adora a mani giunte.

Con questo progetto di adeguamento si è cercato di rendere delle realtà invisibili in segni sensibili attraverso una espressione stilistico-formale che fosse compiuta; realtà invisibili che nell’azione Liturgica è Cristo stesso che le realizza. 

Tanto è stato il plauso e la gioia di tutta la Comunità alle parole del nostro Vescovo esortandoci a diventare sempre “Pietre vive” ricche di umanità e soprattutto pronti a soccorrerci nelle fatiche comuni. Allo stesso tempo ha espresso compiacimento per la delicatezza e l’eleganza dei lavori espressione di una comunità attiva e ricca di carismi. Parecchio contento è stato il Parroco P. Salvatore Giordanella per la collaborazione di tutta la comunità e la dignità con cui sono stati assunti gli impegni e portati a termine. Ogni sacrificio fatto in questi mesi, è stata la massima espressione per dare decoro alla Casa del Signore riflesso di quel tempio vivo fatto di carne e santificato dallo Spirito Santo.

Questa esperienza dettata dalla necessità di ripristinare l’aula liturgica non deve distoglierci dall’aiuto verso i poveri, ma tutto deve concorrere all’edificazione del Suo Regno.

di Davide Lutri

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