Martedì scorso, 7 novembre, il Vescovo si è recato a Frigintini (frazione di Modica) per seguire l’andamento dei lavori della costruenda Chiesa (vedi foto).
Uno degli oneri/onori della Chiesa Cattolica è – specie negli ultimi decenni – la costruzione di nuovi edifici adibiti al culto e alla vita parrocchiale. Ed è un problema sempre attuale per la Comunità cristiana soprattutto in questo tempo in cui le forme e le funzioni dello spazio liturgico chiedono di essere ripensate in base alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II. La Chiesa italiana è sicuramente quella che vanta di ereditare un impareggiabile tesoro di tradizioni architettoniche e artistiche che nei secoli l’ha vista come la più grande mecenate. Ma essa, oltre a conservare le testimonianze del passato, si impegna anche ad accogliere le migliori proposte che l’arte contemporanea avanza al servizio del culto. Nella ricerca di un autentico rinnovamento in questo campo, la nostra Diocesi negli ultimi anni ha visto sorgere ex-novo due chiese, con annessi locali per gli organi parrocchiali, oltre che la ristrutturazione di numerosissimi siti antichi e del secolo scorso e, tra questi ultimi, la chiesa dell’Ecce Homo al Pantheon di Noto, inaugurata con la benedizione del nuovo altare lo scorso 4 novembre. Le chiese di nuova costruzione sono state due: quella dedicata a S. Maria Eleusa, con annesso il centro studi “Rosmini”, sita in Portopalo e la Chiesa di San Giorgio, anch’essa con complesso oratoriale, in Donnalucata (frazione di Scicli). I due edifici sacri, realizzati durate l’episcopato di mons. Staglianò, sono stati concepiti, costruiti ed inaugurati in tempi abbastanza brevi, grazie anche all’apporto della Conferenza episcopale italiana. Attualmente la nostra Diocesi ha ancora due canteri aperti: S. Massimiliano Kolbe, in Modica, e una nuova chiesa per Frigintini. I lavori nei rispettivi cantieri rappresentano socialmente un’occasione per creare lavoro e garantire così il sostentamento di molte famiglie.
di Andrea Pitrolo